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Alla scoperta degli eliquids (terza parte): gli aromi
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Alla scoperta degli eliquids (terza parte): gli aromi Il terzo elemento fondamentale che, assieme a glicole propilenico e glicerolo vegetale (la base), va a comporre un liquido per sigaretta elettronica, è l’aroma. Questo non è altro che la parte fondamentale di un eliquid; è quello che, miscelandosi alla base, conferisce alla nostra svapata un gusto ben preciso.\r\n\r\nGli aromi in commercio si trovano sotto forma di liquido pronto, in formato “mix & vape” oppure, concentrato, solitamente in flaconi da 10ml. \r\nIl liquido pronto è, in realtà, un formato che sta lentamente scomparendo e, dal momento che è impossibile separare la parte di aroma da quella della base (essendo appunto “pronto” e quindi premiscelato), ci concentreremo sulle altre due tipologie. \r\n \r\nIl “mix & vape” si presenta solitamente in un flacone dalla capienza di 60 ml, già riempito con 20 ml di aroma disciolto in PG. Sarà l’utente che, una volta acquistato il prodotto, dovrà aggiungere la base secondo le indicazioni del produttore e i gusti personali. \r\nQuello concentrato, invece, è venduto in flaconi da massimo 30 ml (anche se il formato più comune in commercio è quello da 10 ml) e lascia al vaper la totale libertà di miscelazione. Se per i “mix & vape” si ha dei limiti imposti dalla capienza della boccia, per gli aromi concentrati, invece, si ha molto più spazio di manovra. E’ vero che il produttore solitamente indica una diluizione consigliata, ma sarà sempre l’utente finale che potrà miscelare il suo eliquid nel flacone che ritiene più adatto, ed alla concentrazione che preferisce. Viceversa, acquistando un prodotto “mix & vape” si è sempre un po’ legati alla capienza del flacone. L’utente potrà comunque scegliere con che tipo di base allungare l’aroma ma, se volesse, per qualche motivo, ottenere un prodotto finito ad una concentrazione aromatica più bassa (producendo di conseguenza oltre 60ml di prodotto finale), dovrà giocoforza trasferire tutto il contenuto in un altro flacone.\r\n\r\nIl formato aroma concentrato si presta, inoltre, ad essere utilizzato per più miscelazioni. Se per un “mix & vape” si deve obbligatoriamente aggiungere la base all’aroma già contenuto nella boccia, per un concentrato in formato 10ml, è possibile utilizzare solo una parte di aroma (ad esempio 2-3 ml), per poi conservare il restante per una diluizione successiva.\r\n\r\nTipologie di aromi: organici e sintetici\r\n\r\nGli aromi per sigaretta elettronica sono solitamente disciolti in glicole propilenico. Viene chiamato comunemente “aroma”, quella miscela formata da un composto aromatizzante, spesso conservato in PG, e pronto per essere allungata con la base preferita.\r\n\r\nLe molecole aromatiche contenute in un liquido possono essere ottenute tramite l’estrazione da materie prime naturali oppure, tramite la sintetizzazione di tali molecole in laboratorio. Da qui, la prima grande distinzione del mondo degli aromi: naturali identici (volgarmente chiamati sintetici o anche, “sinteticoni”, per alludere a mix di particolar pregio ) e organici. \r\nLa differenza consiste sostanzialmente, nel tipo di molecole contenute nel composto aromatizzante. Gli aromi di sintesi sono realizzati servendosi di particelle che, tramite processi chimici-industriali, riproducono il sapore della materia naturale che si desidera sintetizzare. Gli organici, invece, si ottengono estraendo direttamente le molecole di aroma da una materia prima vegetale, e quindi naturale. (https://www.alkemikosvapo.com/2018/07/12/aromi-naturali-vantaggi-svantaggi-e-come-utilizzarli/#)\r\n \r\nAl di là delle differenze chimico-molecolari, esistono numerosissime altre diversità che si manifestano, soprattutto, durante la svapata. La prima, quella più marcata, riguarda il rilascio aromatico: un liquido organico tenderà sempre ad avere un sapore un po\' più “vero” rispetto ad uno sintetico. Questa sembrerebbe un’ovvietà, e forse in parte lo è, ma il motivo per cui ciò accade è davvero interessante: dovete sapere che noi vapers riusciamo a percepire il gusto di un eliquid grazie alla miriade di composti volati che si liberano durante la fase di vaporizzazione. La presenza di queste specifiche particelle, va a creare quella sensazione di gusto più o meno complesso che noi avvertiamo tiro dopo tiro. Se partiamo dal presupposto che una molecola di aroma naturale contiene una quantità di composti volatili infinitamente più grande rispetto ad una molecola di aroma sintetizzato, ecco che la spiegazione diventa presto più intuibile. \r\n\r\nPensate che un tabacco Latakia contiene più di 500 composti volatili… riprodurre esattamente quel sapore con aromi di sintesi è praticamente impossibile, in quanto quest’ultimi tendono a restituire soprattutto le note di testa di un determinato sapore. Questo non sta assolutamente a significare che un eliquid naturale identico sia qualitativamente peggiore di uno organico, anzi. Una cosa che personalmente non condivido è la qualità e la nobiltà che spesso ed erroneamente si attribuisce ai liquidi organici screditando, al contempo, i “sinteticoni”. Certo, a livello aromatico ci sono delle differenze, ma vi posso garantire che nell’ultimo periodo la produzione di aromi al tabacco di sintesi ha raggiunto dei livelli tali che spesso risulta impossibile distinguere un prodotto di sintesi da uno naturale.\r\n\r\nAltra grande diversità riguarda l’impatto sulle resistenze dei nostri atomizzatori. E’ risaputo che un aroma sintetico “sporca” meno di uno organico. Ciò significa, molto banalmente, che la nostra coil tenderà a caramellare molto più lentamente a contatto con un liquido di sintesi piuttosto che con un organico. Questo accade in virtù della differenza molecolare che distingue le due tipologie di aroma. Quello organico contiene delle molecole aromatiche molto più grandi rispetto a quelle prodotte tramite sintetizzazione chimica. La conseguenza è evidente: vaporizzare molecole più grandi, lascia sulla nostra coil una quantità più grande di residui!\r\n\r\nLe differenze di cui sopra non si palesano soltanto in ambito “tabacchi”. Quella dei tabaccosi è solo una delle 3 grandi categorie in cui si dividono gli aromi da svapo. A questa infatti si affiancano quella dei cremosi e, infine, quella dei fruttati. Il confine che divide queste tre tipologie di eliquids non è però sempre netto; capita spessissimo di trovare in commercio tabacchi fruttati, piuttosto che cremosi puri. Io personalmente tendo a fare un\'unica vera grande distinzione: prodotti di qualità (siano essi sintetici, organici, cremosi o tabaccosi) e liquidi riusciti… un po’peggio.

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By Tony Milanese www.burbas.it.it
Tony è un esperto aromatiere che ha dedicato la sua carriera allo sviluppo di aromi innovativi per le sigarette elettroniche. Con la sua creatività e conoscenza, crea profili aromatici unici che soddisfano i gusti degli appassionati di svapo.
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